SI, VIAGGIARE...
scrivere, fotografare...
Diluvia in Walai Road
Chiang Mai - Thailandia
Diluvia; dovrebbe preoccuparmi la cosa?
I gestori delle bancarelle veloci coprono la loro merce, turisti e locali si rifugiano sotto ombrelloni; plic plic plic... Comincia piano e poi si intensifica. Non ci puoi fare nulla.
“Vedrai che sono solo due gocce”, dicono alcuni.
“Poi smette”, dicono altri.
E mentre certi corrono per evitare l’acquazzone imminente raggiungendo il proprio mezzo di trasporto - figuriamoci, se si tratta di una moto, cosa cambia poi - cracraaac, un lampo, seguito dal boato del tuono. Il cielo si illumina a giorno, poi si apre e la pioggia scende libera e copiosa.
La strada, che fino a pochi minuti prima era affollata a tal punto da non poter più camminare, che c’era da farsi spazio a gomitate per potere anche solo visionare la mercanzia esposta, e spintonare per accedere ad un possibile acquisto, ora è vuota di gente ma colma d’acqua, un fiume in piena. Una pioggia rumorosa batte insistente sui tetti di lamiera delle casette ai bordi della strada, sugli ombrelloni dei mercanti, sui teloni di plastica messi a proteggere magliette e souvenirs, cibo e bevande, vestiti, portafoto in legno, portachiavi. Un gruppo di anziani dai capelli bianchi in costume tipico che suonano brani di civiltà antiche con strumenti tradizionali si dirigono dentro la casa adiacente, con lentezza.
Il tempo che non si controlla, imprevedibile, inarrestabile. Che sconvolge i piani del mercante, dell’acquirente, del vacanziere, di chi era venuto a fare un giro, a passare la serata, a vedere un po di gente, a esserci.
Ma questo è bello; che ci sia qualcosa che nonostante il volere di migliaia di persone blocchi l’azione, fermi le intenzioni, pachi la velocità di esecuzione, e porti il tutto ad uno stallo temporaneo ma inesorabile. Che obbliga a ripararsi, a sedersi, a scrivere, cone nel mio caso. Un po’ come quando la sera stai guardando un film, ascoltando musica, o leggendo un libro vicino all’ora di andare a letto ma quando ancora non si ha sonno, e va via la luce. Stessa storia; correre ai ripari, cercare le candele, trovare l’accendino, pensare: ora torna, sarà un black out momentaneo. Se si ha un computer portatile si sfrutta la batteria residua per tornare ad ascoltare musica o guardare quel film o scrivere, come nel mio caso, mentre la luce dovrebbe tornare ma non torna. E quando la batteria del portatile esaurisce, si comincia finalmente a godere del buio, dell’impossibilità di fare. E la situazione spinge a fare cose che non si avevano in programma ma che sono comunque piacevoli: sentirsi forti dentro di se, fare l’amore se si e’ in coppia, meditare, o semplicemente chiudere gli occhi e osservare il sonno che si avvicina e ti prende.
Mentre scrivo e valuto il ciò, la pioggia a Chiang Mai non smette ed io, felice, mi concedo un massaggio al coperto!