SI, VIAGGIARE...
scrivere, fotografare...
Nella bella fattoria
Nong Bua Lamphu - Isan - Thailand
Risveglio all’alba... E tutte le soluzioni che appena ieri sera sempbravano pienamente possibili appaiono cosi transitorie, cosi opinabili. Possibile che le percezioni cambino prospettiva cosi bruscamente nel giro di cosi poche ore? Nella notte, la mente sognante elabora i piani, ne scarta alcuni, ne modifica altri, e approva solo quelli che le sembrano sensati. Un cocktail onirico di impulsi indiretti che scovolgono i piani ormai definiti e proiettati nel futuro.
Mosche, a migliaia, noiose, moleste, simboleggiano questa cruda realtà rurale. Si riparano dal sole o dalla pioggia secondo la giornata. Disturbano e costringono a stare in continuo movimento. Formiche rosse, a milioni, bellicose, sicure, pizzicano anche se non gli fai nulla, scontrose e intolleranti come la popolazione locale. Costringono ad una continua attenzione a dove si mettono piedi e mani.
Una serie di simili scompensi ed incomodità caratterizzano il passare delle giornate nella fattoria: acqua che manca, secchi da riempire, pareti da erigere per ripararsi dalla pioggia a stravento, fuochi da accendere numerose volte al giorno, vacche che scappano, vitelli malati, disagi che dopo un tempo si riducono in abitudini che legano a tal punto da credere normale una vita in questi termini. La sola idea di un miglioramento provoca pensieri contrastanti. Tutto sembra superfluo: il fornello a gas? Ci si aggiusta col fuoco; l’elettricita’? E per cosa, qui ci si corica al tramonto e ci si sveglia all’alba, la luce naturale è piu che sufficente. L’accettazione di una condizione di vita che neutralizza, nella teoria, tutti gli sforzi impiegati per eliminare le difficoltà di un’esistenza rurale, dapprima con una transizione alle città ed ai paesi, seguita dalla modernizzazione delle campagne.
Cosi, mentre da noi fare i contadini nel terzo millennio è oramai compito semplice aiutato da numerosi macchinari e tecnologia, tanto che parecchi giovani ritornano oggi alla campagna per sfuggire alla crisi economica e all’alienazione ed invivibilita nele città, qui nella Thailandia rurale è ancor’oggi duro coltivare e fare il fattore, ma visibilmente accettato. Pochissima la predisposizione al cambio o ad un miglioramento seppur lento e graduale. Un’ostinazione alimentata dall’inezia, dalla noia, dalla distanza dalle alternative, tra l’altro poco allettanti, che offono paesi e città in questa terra che ancora non è sicura se modernizzarsi e come farlo. E con la politica che ne approfitta cercando voti che otterrà in cambio di promesse che compirà.